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Viali: «Contro il Palermo servirà una grandissima prestazione. Vietato farsi condizionare da episodi e classifica»

«La Reggiana ha trovato consapevolezza, ora non deve fare passi indietro. Il pubblico granata vuole esaltarsi, tocca a noi accendere l'entusiasmo. I diffidati? Non ci penso, ragioniamo gara dopo gara. Kumi? È in ballottaggio per partire dall'inizio»

25.01.2025 17:00

Scontato il turno di squalifica, per mister William Viali arriva il momento di tornare a guidare la squadra in panchina. L'avversario di domani si chiama Palermo, squadra costruita per raggiungere grandi obiettivi alla ricerca di una vittoria fuori casa che manca da settembre: di fronte si troverà una Reggiana ferita nell'orgoglio e desiderosa di ripartire nel migliore dei modi davanti al suo pubblico.

Mister, qual è il suo commento sulla partita di Salerno che ha dovuto seguire dalla tribuna?
«Guidetti ha fatto un’analisi lucida e corretta nel post-partita: se rimaniamo focalizzati sulla prestazione, siamo soddisfatti perché stiamo crescendo a vista d’occhio. Siamo qui per fare punti e continuiamo a lavorare, cercando di migliorare senza disperdere energie su altri aspetti. A mio parere, abbiamo fatto un solo errore nell’azione del primo gol, quindi su quello dobbiamo lavorare. Andare a Salerno e fare una prestazione del genere in 10 contro 11 per la seconda partita consecutiva è un segnale positivo. Significa che la squadra è in grado di rimanere concentrata e non si fa distrarre dalle difficoltà. Ora vogliamo giocarci le nostre possibilità in parità numerica».

La Reggiana non si abbatte alle prime difficoltà: era questo che cercava?
«Assolutamente sì, e lo stiamo vedendo da settimane. Non dimentichiamoci che contro Sassuolo e Cremonese la squadra ha fatto delle prestazioni incredibili, quindi questa crescita parte da lontano. Ora l’obbligo è non fare passi indietro. A partire dalla gara con il Palermo, bisogna restare su questo standard. Anzi, per fare punti contro una squadra così forte, occorre una prestazione straordinaria».

La squadra come sta vivendo questo momento particolare con tanti episodi negativi?
«Molte gare sono state condizionate da episodi che hanno impattato anche sull’aspetto nervoso. Mi interessa che la squadra non si faccia mai scalfire da queste cose, deve restare concentrata sulla partita. Nel finale di campionato, l’aspetto nervoso diventa determinante. Se saremo bravi ad allenarlo e a mantenere lucidità nei momenti difficili, saremo pronti per le partite decisive».

Con questa formazione e questo modo di giocare, pensa di aver trovato la quadratura del cerchio?
«La squadra sta dimostrando di avere grandi certezze, ma non dipende dalla formazione iniziale, che posso sempre cambiare. Dipende dalla mentalità: dentro diverse gare abbiamo fatto cose diverse. Mi fa piacere vedere che la squadra ha trovato consapevolezza. Ora ha una base chiara, ma è anche brava a mutare e adattarsi al gioco per mettere in difficoltà gli avversari».

A parte l'assenza di Ignacchiti per squalifica, ci sono altre defezioni da segnalare?
«In settimana abbiamo lavorato regolarmente. Non ci sono altre assenze se non quelle degli infortunati che già conoscete».

Kumi può già essere pronto fisicamente per partire titolare a centrocampo?
«È una domanda che ci siamo fatti anche noi. Kumi è partito forte ad agosto col Sassuolo, ma poi ha trovato meno spazio. Ora stiamo cercando di portarlo a regime, soprattutto per quanto riguarda l’intensità. Venendo da fuori, è abituato a metodologie diverse di allenamento, e adattarsi ai nostri ritmi non è facile, visto che siamo una squadra molto intensa. Detto ciò, chiaramente è in ballottaggio per una maglia da titolare, anche perché in mezzo non ho molte scelte».

Forse anche come punta centrale ha poche scelte?
«Ho tre giocatori con caratteristiche diverse, perciò è importante utilizzarli nel modo giusto in base al tipo di gara o alla settimana. A Salerno, la decisione di sostituire Gondo a fine primo tempo è stata motivata dal fatto che, nonostante avessimo il controllo della partita, non riuscivamo a mettere in difficoltà l’avversario. Quindi è entrato Vido, che è più incisivo in queste situazioni. Poi siamo rimasti in 10 e la partita, ovviamente, è cambiata».

Sosa come lo vede?
«Ha già fatto dieci minuti e, anche se non condizionano una prestazione, si sono visti concentrazione, atteggiamento e forza esplosiva. Un professionista allena queste qualità quotidianamente, anche se si trova senza squadra. Al momento, però, potrebbe avere difficoltà a giocare 90 minuti. Sono contento che lui e Kumi abbiano potuto allenarsi tutta la settimana spingendo sui carichi: è la cosa migliore per accelerare l’eventuale prestazione completa».

Nelle scelte di formazione che farà, terrà conto anche degli otto giocatori diffidati?
«Non ne terrò conto perché prima o poi dovranno fermarsi, spero non tutti insieme. Ora siamo a metà strada tra playoff e playout, e credo che da qui alle ultime due o tre giornate nessuna delle squadre con il nostro stesso obiettivo potrà gestire l’umore rispetto alla classifica, perché è troppo corta. Bisogna vivere ogni gara singolarmente. La Serie B dimostra che ogni partita sposta momenti e situazioni, quindi pretendo che il mio gruppo trovi le sue certezze nella crescita e nelle prestazioni, non nella classifica».

Contro Bari e Salernitana la Reggiana ha raccolto poco rispetto a quanto ha costruito: domani dovrà essere la squadra a trascinare il pubblico o dovrà accadere il contrario?
«Sono convinto che qualsiasi tifoso della Reggiana domani avrà la voglia di esaltarsi e portare entusiasmo alla squadra. Non ho mai trovato una predisposizione negativa del pubblico nei nostri confronti, anche nei momenti più difficili. L’ambiente è sempre stato positivo, chiaramente influenzato dalle nostre prestazioni. Se un tifoso arriva allo stadio con la fiammella accesa per la sua Reggiana, tocca a noi buttare benzina sul fuoco per farla incendiare».

Il Palermo è reduce da due vittorie arrivate in modo particolare…
«Le squadre forti sono quelle che vincono le partite. Il Palermo ha una mentalità forte: si è trovato a un punto di rottura e ora punta sull’equilibrio e sulla mentalità vincente. Le ultime due vittorie dimostrano che i rosanero sanno stare dentro le partite in modo sporco, il che rende tutto più difficile. Hanno un organico di grande qualità e recentemente hanno cercato un equilibrio tattico diverso, provando a diventare più efficaci».

Come sono cambiati i rosanero?
«Ultimamente giocano con un 3-5-2, già visto in passato in fase di palleggio, ma ora con giocatori meno offensivi: hanno due esterni bassi come quinti per dare maggiore equilibrio. I loro giocatori sono pericolosi e fatico a elencarli tutti. Nell’andamento della gara, ci preoccupa la qualità che hanno nei cambi, soprattutto quelli offensivi in attacco e sugli esterni. Dovremo disputare una partita totale e completa».

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