Scappini non stacca la spina: «Il nostro percorso non è ancora finito»
«Siamo professionisti e un grande gruppo, ci metteremmo poco a ritrovare l'alchimia vincente. Sorteggio per la quarta promozione? Sarebbe assurdo...»
Stefano Scappini non vuole alzare bandiera bianca. Il bomber principe della Regia, 12 reti in 21 presenze tra campionato e coppa, scalpita nella sua Terni per tornare in Emilia e riprendere la rincorsa verso il primo posto occupato dal Vicenza e verso quella tanto agognata Serie B che qualcuno ipotizza potrebbe passare anche da un freddo sorteggio...
Come procede la permanenza forzata in casa?
«A casa tutto bene, per fortuna. Restiamo in attesa di novità positive, principalmente per quanto riguarda la salute. Noi giocatori siamo tutti in trepidazione perché vogliamo tornare in campo, c'è grande voglia di finire il percorso importante che abbiamo creato quest'anno».
Sei riuscito a coltivare degli hobby in questo periodo per distrarti un po'?
«Mia moglie lavora quindi mi occupo principalmente delle faccende di casa. Nessun hobby in paritcolare, ogni tanto mi piace suonare la pianola. Ho avuto modo di guardare tantissime serie tv ma sarebbe anche ora di uscire con la palla...».
Cosa ne pensi dell'ipotesi relativa ad un sorteggio per decretare la quarta promossa in Serie B e chiudere anticipatamente la stagione?
«Già non ci va giù il fatto di essere a soli 6 punti dalla vetta con il primo posto ancora in discussione, poi un eventuale sorteggio per la promozione dove possono partecipare anche squadre che hanno fatto 30 punti in meno di noi sarebbe assurdo. Credo proprio che questa proposta sarà bocciata. La nostra speranza è quella di proseguire il campionato, sarebbe un peccato terminare così l'annata... ».
Credi che si possa veramente ripartire?
«Io resto ottimista. Attendiamo fino al 4 maggio, poi capiremo meglio gli sviluppi. Fino ad ora in giro ci sono solo chiacchiere, ognuno dice la sua ed è confusione totale. Fino a quando la Serie A non deciderà di iniziare, tutto resta bloccato...».
A tuo avviso chi potrebbe spuntarla se si concretizzasse il ritorno in campo?
«L'importante è tornare in campo. Se si iniziasse a giocare anche a fine giugno, per esempio, per me andrebbe benissimo, non ho problemi a giocare in estate. In questo caso si azzererebbe tutto: sarebbe un nuovo campionato dove anche le ultime in classifica potrebbero dire la loro e la squadra che si farà trovare più pronta sul piano mentale avrà la meglio».
Come si fa a tenere attaccata la spina a livello mentale in questi giorni?
«Non è facile ma siamo professionisti e un grande gruppo. Quando ci potremo rivedere, l'alchimia arriverà subito come poi è successo già a luglio in ritiro».
Durante la stagione hai avuto qualche acciacco, ora è tutto alle spalle?
«Io, come gli altri compagni, mi sto allenando tutti i giorni in casa: non è l'ideale ma ce la caviamo. Il problema di fascite plantare che ho avuto si sta risolvendo, sono molto contento perché adesso mi sento bene. All'inizio non è stato facile convivere con questo infortunio così particolare, ma più passa il tempo e più si attenuta il fastidio».
Qual è stata l'esultanza più bella che ricordi da quando sei alla Reggiana?
«Senza ombra di dubbio il gol decisivo nel derby con il Modena segnato sotto la curva e i festeggiamenti a fine gara: poche emozioni così forti capitano in carriera. Ci sono altri gol più belli, ma quello segnato al "Braglia" secondo me è l'emblema di questa parte di stagione. Parlo al presente perché credo che si possa ancora andare avanti...».
Quale partita o episodio vorresti invece rivivere o cancellare?
«Il rigore sbagliato con il Rimini, i gol mangiati e l'espulsione: quella partita fu ben giocata e avremmo meritato di vincere, il pareggio grida ancora vendetta. Il derby perso a Carpi è stata una bella mazzata, lì abbiamo sbagliato completamente partita. Provo rammarico anche per non aver passato il turno in Coppa Italia con la Juve a inizio stagione e anche per quel pareggio strano a
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a gennaio. In fin dei conti, esclusa la partita di Carpi, nessuno ci ha mai messo sotto: nel bene e nel male tutto è sempre dipeso da noi».
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