Kumi si presenta: «Non ho ancora dimostrato nulla, voglio aiutare la Reggiana ad arrivare il più in alto possibile»
«Corsa e fisicità sono le mie caratteristiche principali, mi piace anche inserirmi in attacco. A chi mi ispiro? Al Sassuolo ho cercato di prendere spunto da Thorstvedt. Penso che quella granata sia una società interessante, qui si può crescere bene»
«Justin Kumi è una mezzala con caratteristiche box to box dotato di qualità e quantità – ha spiegato il ds Pizzimenti presentando l’ultimo arrivato in casa granata – È stato capitano della Primavera neroverde che ha conquistato lo scudetto l'anno scorso e ha esordito anche in Serie A. Noi siamo contenti perché l'abbiamo seguito per tanto tempo e siamo riusciti ad averlo e ad andare a rinforzare il nostro centrocampo. Come avevo detto ieri, dovevamo inserire qualche giocatore in alcuni reparti dove eravamo un po' carenti. Noi come mezze ali sapete benissimo che di ruolo ne avevamo soltanto due: Ignacchiti e Sersanti. Kumi andrà quindi a rinforzare la nostra batteria in quella posizione. Vestirà la maglia granata in prestito fino al 30 giugno 2025». «Abbiamo accelerato un po' questa operazione – ha precisato il presidente Salerno, presente al fianco del giocatore - C'erano più squadre interessate a lui e quindi se è venuto da noi dobbiamo ringraziare il Sassuolo e soprattutto Giovanni Carnevali».
Justin, quando hai sentito parlare per la prima volta della Reggiana?
«La prima volta che ho sentito di questa notizia è stata più o meno una o due settimane fa ed ero molto contento perché penso che la Reggiana sia una società molto interessante dove si può crescere veramente bene».
Quali sono le tue caratteristiche?
«Il mio ruolo è quello di mezzala e sicuramente una mia qualità importante è la corsa, poi la fisicità. Se ne ho la possibilità prediligo gli inserimenti in attacco piuttosto che dedicarmi alla fase difensiva. Il mio piede preferito è il destro».
Che idea ti sei fatto del campionato di Serie B?
«Penso che sia un campionato veramente tosto dove le squadre sono quasi tutte allo stesso livello. Per fare punti bisogna faticare molto».
Hai già avuto modo di entrare in contatto con mister Viali nel tuo nuovo centro sportivo?
«Non ancora ma ho visto il centro ed è molto bello».
Hai un giocatore di riferimento o un modello a cui ti ispiri?
«In questi primi sei mesi al Sassuolo posso dire che mi sono ispirato e ho cercato di “rubare” più cose possibili a Thorstvedt».
Nella scorsa stagione tre dei tuoi ex compagni neroverdi hanno giocato per la Reggiana: cosa ti hanno detto prima di venire qui?
«Ho parlato con loro, soprattutto con Pieragnolo con cui ho un legame più forte: mi hanno detto tutti e tre che quello granata è veramente un bell'ambiente e che a Reggio Emilia si sta bene».
Ti sei posto un obiettivo da raggiungere in termini di presenze o di gol?
«Me li sono posti ma non li dico perché sono scaramantico».
Ti sei fatto un'idea di quello che può essere l'obiettivo della Reggiana, di come ha giocato e di come la squadra può esprimere il calcio di mister Viali?
«Ho guardato alcune partite e mi sono informato: i granata giocano un bel calcio, spero di aiutare la squadra ad arrivare il più in alto possibile».
Sei un classe 2004 e hai vinto un campionato Primavera: questa occasione con la Reggiana è il tuo trampolino di lancio oppure pensi di aver già dimostrato qualcosa?
«Penso di non aver dimostrato ancora nulla, questo sicuramente sarà un trampolino di lancio importante per me».
Dove credi di poter migliorare, magari nel colpo di testa?
«Devo migliorare sicuramente tatticamente e magari anche il colpo di testa visto che non è una delle mie armi migliori».
Quali sono le tue origini?
«Sono nato a Castelfranco Veneto: mia mamma è italiana, veneta di Castelfranco, invece mio padre è originario del Ghana e ho un fratello e una sorella più grandi di me. Ho dato i primi calci nella squadra della mia città, il Treville Sant'Andrea, poi sono andato al Giorgione e dai 14 anni fino ad oggi ho giocato per il Sassuolo».
Molti osservatori e addetti ai lavori prevedono un futuro brillante per Kumi: queste parole ti motivano o ti spaventano?
«Ringrazio tutte le persone che dicono belle parole su di me e sicuramente questo è un motivo per dare ancora di più e spingermi a fare sempre il massimo».
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