Varela: «Eravamo preparati mentalmente per questa gara. Quando entro cerco sempre di farmi trovare pronto»

Entrare dalla panchina ed essere decisivi non è mai facile, ma Muhamed Varela Djamanca ieri sera a Macerata vi è riuscito alla perfezione contribuendo alla conquista dei tre punti.

«Ero appena dietro al mio avversario ma sapevo dove sarebbe caduta la palla - ricorda l'attaccante portoghese classe '98 - Ho visto che il portiere non stava uscendo allora ho provato ad inserirmi. Il loro difensore Marafini mi ha messo la mano sul collo e mi ha anche fatto lo sgambetto e da lì l’arbitro ha dato il rigore».

Il rigore da te procurato vale quasi come un gol…
«Non era importante che segnassi, ci interessava solo vincere e portare a casa questi tre punti: siamo stati bravi a prenderceli».

Inserendoti nel secondo tempo, mister Diana ha fatto capire che crede anche nelle tue qualità…
«Il mister ha scommesso su di me, ma ci saranno altre partite in cui punterà su altri. Io penso solo a lavorare bene durante la settimana per meritarmi un’opportunità e quando entro in campo, cerco sempre di dare il massimo e farmi trovare pronto».

Com’è stato giocare su un campo del genere, che ricorda un po' quelli in cui hai giocato negli anni scorsi?
«Sono campi difficili, in cui non serve solo la tecnica, ma anche il cuore,  la consapevolezza e il crederci sempre. Sapevamo che sarebbe stata una gara complicata contro un avversario forte, ma eravamo preparati mentalmente a questo tipo di partita».

Sei stato fermo un mese: ora sei recuperato del tutto?
«Purtroppo ho avuto qualche problema muscolare, ma adesso sto bene ed è la cosa più importante: ora bisogna solo pensare a lavorare».

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