Radrezza: «Questa vittoria ci fa capire che in questo momento siamo la squadra da battere»
«I tre punti di Pesaro forse possono valere di più di quelli in palio con il Cesena. La fascia da capitano? Avrei preferito non doverla indossare, appartiene a Paolo...»
Igor Radrezza sul brutto campo della Vis Pesaro è riuscito a disputare una delle migliori prestazioni della stagione, abbandonando per un attimo le giocate di fino e dedicandosi maggiormente a ciò di cui aveva bisogno la squadra, cioè tanta sostanza in mezzo al campo.
«Innanzitutto siamo felici di questa vittoria perché era davvero difficile in un campo al limite della praticabilità, come era già successo nella scorsa partita in casa contro la Lucchese - ha dichiarato a fine gara il centrocampista classe '93 - Queste gare sono tappe fondamentali perché ci fanno capire che in questo momento siamo la squadra da battere, ma sempre pensando partita per partita. Sono vittorie che ti danno autostima e danno segnali alle altre squadre».
E’ anche una battaglia psicologica per la Reggiana e per le avversarie?
«Credo lo sia più per chi ci insegue perché devono tenere d’occhio noi che siamo lì davanti. Ovvio che a fine partita andiamo a guardare i risultati delle altre ma non siamo qui per fare calcoli. Dobbiamo fare il nostro percorso, cercare di vincerle tutte e vedere alla fine dove arriviamo».
Dopo il brutto infortunio a Paolo Rozzio, la fascia di capitano è passata a te. Hai sentito un maggior senso di responsabilità durante la partita?
«Sicuramente portare la fascia di capitano con questa maglia è un onore e una grande responsabilità, ma in quel momento non ero contento, nel senso che ero preoccupato per le condizioni di Paolo. Speriamo non sia nulla di grave, anche perché sarebbe l’ennesimo infortunio in questo periodo. Perciò preferisco non avere la fascia di capitano non perché non mi si addica ma perché il capitano è lui, senza contare che anche altri compagni lo possono fare».
A inizio campionato non partivi sempre titolare. Ora ti stai sempre più prendendo il tuo spazio in questa squadra…
«Siamo tutti importanti e se siamo lì davanti, ci sarà un motivo. La rosa è profonda, al contrario delle altre stagioni in cui avevamo organici più corti. Quest’anno siamo tanti e meritiamo tutti di giocare. Il mister fa le sue scelte e dobbiamo rispettarle da professionisti. Per rimanere lì davanti, è fondamentale che tutti siano all’altezza del primo posto: bisogna avere testa, carattere e personalità. Per quanto riguarda me, sono partito un po’ in difficoltà ma fa parte di un percorso che ha visto un cambio di allenatore e un nuovo campionato, completamente diverso dalla Serie B. L’importante è esserci sempre per la squadra e dare risposte positive in campo».
Domenica ci sarà big match contro il Cesena…
«La classifica dice che è uno scontro diretto, ma per noi era fondamentale vincere oggi, forse ancora più di domenica prossima».
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