[VIDEO] Cesarini e la scelta dettata dal cuore: «Sono qui per ripagare l'affetto dei tifosi e della società»
Questa mattina presso il centro commerciale "I Petali", sponsor granata, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell'attaccante Alessandro Cesarini, tesserato lo scorso agosto ma giunto in città solamente da poche settimane dopo un lungo periodo di riabilitazione. «Era giusto aspettare che risolvesse qualche intoppo fisico prima di presentarlo - ha spiegato il direttore sportivo Andrea Grammatica - Alessandro è un giocatore in grado di spostare gli equilibri da solo con una semplice giocata, bravo a saltare l'uomo ma negli ultimi anni ha imparato anche a sacrificarsi per la squadra. Apprezzo molto anche il suo modo di fare semplice e genuino. Senza nulla togliere agli altri giocatori, sicuramente Cesarini per noi diventerà determinante: si adatterà alla perfezione nei nostri schemi tattici e il suo utilizzo innalzerà la qualità della manovra. Quando recupererà? Questa settimana dovrebbe iniziare a lavorare insieme alla squadra, poi valuteremo step by step ogni venerdì: non vogliamo rischiare intoppi muscolari. La trattativa? In Lega Pro è stato richiesto da quasi tutte le squadre, ma l'emozione che gli ha dato questa piazza e il rapporto personale che ha con me sono stati determinati nella sua scelta, istintiva e non dovuta al tipo di contratto stipulato». «La squadra mi ha accolto benissimo in queste settimane - le prime parole di Cesarini - è un onore far parte di questa società e vestire una maglia così gloriosa: sono carico e non vedo l'ora di tornare in campo». Si sa già quando potrai tornare a giocare? «Sui tempi di recupero abbiamo deciso di non fissare una data precisa. Sto molto meglio, grazie anche al preparatore Freghieri e allo staff medico. Conto di potermi unire presto agli allenamenti con la squadra» Sono stati difficili questi mesi lontano dal campo? «Dopo l'operazione ho fatto un periodo di riabilitazione a Pontremoli, ma ero da solo e non era la stessa cosa rispetto ad ora, dove sono sempre in contatto con la squadra. Appena arrivato a Reggio ho sentito grande calore e tutti mi hanno fatto sentire subito parte del gruppo». È stato merito del tuo amico Ghiringhelli se sei arrivato a Reggio? «Sono molto legato a lui: sapevamo entrambi che la Reggiana era interessata al nostro trasferimento e lui dal ritiro mi chiamava in continuazione. Il merito maggiore però va al direttore Grammatica, mi conosce da quando avevo 17 anni, ero alla Sarzanese in D, poi abbiamo trascorso anni stupendi a La Spezia». Perché non sei mai riuscito a giocare in Serie B? «Questa domanda mi è stata rivolta spesso. Io penso di aver fatto tutta la gavetta possibile per meritarla, in certi momenti potevo salire di categoria ma per tanti altri motivi sono state fatte scelte diverse. Ciononostante sono contento della mia carriera fino ad oggi: l'anno scorso ho giocato sempre in condizioni precarie ma sono riuscito comunque a segnare 15 gol». Come mai hai scelto la Reggiana? «Quest'estate ho fatto l'operazione e ho passato un momento brutto, a un certo punto non riuscivo quasi a camminare per colpa di un ernia e ho temuto anche per il prosieguo della carriera. Per me quindi valgono di più le motivazioni e l'aspetto umano, e la Reggiana è stata la società che mi ha trasmesso qualcosa di più: la sera prima dell'operazione chirurgica non avevo ancora firmato, ma mister Colucci mi ha chiamato e mi ha fatto grande piacere ricevere quella telefonata. Non è l'unico motivo però...». Spiegaci... «A Reggio c'è un grande entusiasmo, tanta voglia e una piazza spettacolare: i tifosi ad esempio mi scrivevano continuamente sui social network prima che firmassi con la Reggiana. Dietro la mia scelta ci sono anche queste cose che sono per me fondamentali. Spero di ripagare tutta questa fiducia che c'è stata nei miei confronti». Una curiosità: perché ti chiamano "Mago"? «Il soprannome "Mago" viene da Pavia, mi chiamavano così i compagni e anche lo speaker allo stadio. È una cosa simpatica, mi fa piacere e me lo tengo stretto».
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