Diana: «A Modena voglio vedere una Reggiana che lotta. Non sarà una partita normale ma dobbiamo renderla tale»
«Siamo in crescita fisica e mentale, la tanta concorrenza in gruppo ha alzato il livello. Sono curioso di vederci all'opera contro una corazzata, faremo di tutto per rendere orgogliosi i nostri tifosi»
«Questa partita coinvolge due società importanti con una storia importante alle spalle e con grandi ambizioni – ha sottolineato Aimo Diana alla vigilia del derby con il Modena – Credo che arrivi talmente presto quindi non è opportuno fare considerazioni profonde primo o dopo: dico e penso che, per la squadra, alla fine ci sono in palio come sempre tre, uno o zero punti. Dobbiamo toglierci un po’ dell’emotività che giustamente coinvolge i tifosi: sappiamo che è una partita che conta come le altre e la voglia è sempre quella di fare il massimo e scendere in campo per vincere».
Mister, con oltre 6mila spettatori previsti non sarà una partita normale…
«Noi dobbiamo avere la capacità di renderla normale. Già contro il Montevarchi allo stadio c’era una cornice importante e i ragazzi sono abituati a vivere queste atmosfere. Di normale c’è poco, ma è comunque una buona notizia che la gente torni a vivere queste partite allo stadio. In campo, per esperienza, posso dire che i calciatori si isolano mentalmente e c’è grande concentrazione. Ringrazio i nostri tifosi che saranno presenti in massa al “Braglia”: faremo di tutti per renderli orgogliosi».
Anche oggi i tifosi sono venuti al campo per caricarvi…
«Confesso che mi è bastata l’atmosfera di lunedì scorso per caricarmi. Me lo hanno detto anche gli amici che sono venuti da fuori per vedere il mio debutto: sono tutti rimasti colpiti dallo spettacolo attorno a noi e anche dalla squadra».
Lei come sta dal punto di vista emotivo?
«Io sono felicissimo, non ho mai avuto problemi a dormire il giorno prima di una partita come allenatore. Magari patisco di più i due o tre giorni dopo. Nel bene o nel male sono positivo. È il sogno di tutti gli allenatori avere una così bella platea».
Il derby del Secchia sarà la sua gara più importante da allenatore?
«Ho giocato alcune partite al Sud contro 10 o 20mila spettatori come sfavorito. Credo ora di arrivare a questo appuntamento con maggiore consapevolezza e con un “attrezzo” diverso e sono felice di giocarmela».
Sulla panchina opposta ci sarà Attilio Tesser…
«Non ho mai giocato contro le sue squadre, anche perché lui fino a pochi mesi fa allenava in una categoria superiore. Per me è un punto di riferimento».
Come si presenta la sua Reggiana a questo derby?
«Siamo in crescita fisica e mentale e lo si è visto. Anche gli allenamenti ora hanno un’intensità diverso e avere vinto lunedì scorso ci porta a dare qualcosa in più. La tanta concorrenza in gruppo poi aiuta ad alzare il livello. In settimana abbiamo lavorato su tanti aspetti, facendo un altro passo in avanti alla ricerca della nostra identità. Non sarà una vittoria o una sconfitta che ci potrà dare la sensazione di essere già arrivati…».
Squadra che vince non si cambia: lei è di questo avviso?
«Questa è la sensazione che si ha sempre, poi bisogna valutare molto attentamente le caratteristiche degli avversari. Chi c’era lunedì ha fatto bene e chiaramente ci si aspetta di riveder tutti in campo, però questa partita vede coinvolta tutta la rosa. Piano piano stanno arrivando tutti».
Quali dubbi deve ancora risolvere?
«Mi tengo un paio di situazioni da chiarire all’ultimo minuto. Ne ragionerò con il mio staff, ma in mente so già cosa voglio fare. Alcune scelte sono dettate anche dal tipo di avversario, completamente diverso come caratteristiche tattiche e fisiche rispetto a quello precedente. Domattina dopo il risveglio muscolare dovremo anche valutare le nostre condizioni visto che ci sono un paio di acciaccati».
Saranno della gara anche gli ultimi due arrivati Lanini e Anastasio?
«Lanini per due mesi si è allenato da solo, quindi sta facendo un lavoro a parte. Anastasio arriva invece da una preparazione con il Monza quindi si è sempre allenato. Entrambi saranno convocati alla pari di tutti gli altri giocatori».
Sciaudone e Cigarini sono quasi pronti?
«Sì, però bisogna precisare che arrivano da percorsi diversi. Cigarini da un periodo di inattività, Sciaudone invece ha un fisico diverso e ha sostenuto allenamenti più forti, quindi era pronto per giocare di più come è accaduto contro il Montevarchi. Io valuto tanto lo spirito e la voglia di entrare: ho la fortuna di avere tanti giocatori a disposizione, dovrò essere bravo a gestirli nel migliore dei modi».
Scappini è un ex: può essere la carta giusta da schierare per fare male al Modena?
«Se potessi, schiererei anche il ds, il presidente e il patron visto che sono degli ex. Scherzi a parte, Stefano ha sempre voglia di giocare anche durante le partitelle in settimana e io ne tengo conto sia dall’inizio che a partita in corso. In questo momento ho chiaro chi voglio mettere in campo domani sera, però sto anche pensando a delle soluzioni diverse. Non per forza vedremo la stessa Reggiana che ha battuto il Montevarchi…».
Che partita si aspetta?
«Il Modena, come la Reggiana, è una squadra nuova con giocatori esperti in grado di cambiare il loro modo di stare in campo. A me interessa poco di quello che faranno loro, ma voglio pensare solo a ciò che faremo noi. Come ho già detto, bisogna avere continuità nell’atteggiamento: voglio vedere una squadra che lotta. Sono curioso di vedere anche come siamo in grado di destreggiarci a confronto di una squadra costruita per vincere il campionato».
Quali altre curiosità vorrà soddisfare domani sera?
«Mi piacerebbe vedere una continuità nell’atteggiamento dei giocatori. A livello tecnico e tattico so benissimo che sarà una partita completamente diversa rispetto alla precedente, dato che giochiamo contro un altro modulo di gioco e contro un avversario più esperto con tante individualità importanti. A proposito del Montevarchi: sono convinto che anche loro potranno dare molto fastidio alle altre squadre del nostro girone…».
Il mercato si è chiuso con la permanenza di Radrezza: il giocatore ha pubblicato un attestato di stima nei confronti della società…
«Siamo felici che sia rimasto con noi e lui lo sa perfettamente. Gli abbiamo dato la possibilità di potersi guardare attorno ma non si è mai tirato indietro in allenamento. Gli abbiamo anche detto che saremmo stati contenti se fosse rimasto: ora la situazione è chiara e devo dire che la società ha fatto un ottimo lavoro sul mercato».
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