Viali: «La Reggiana non può permettersi di regalare nulla al Palermo. Servirà una prestazione eccezionale»
«Arriviamo bene alla partita, ma non c'è nulla di scontato: al "Barbera" servirà la stessa mentalità vista con il Frosinone. Dovremo mantenere il controllo senza accendere il loro entusiasmo. La formazione iniziale? Non è detto che sia la stessa...»
Archiviata in fretta l'importante vittoria contro il Frosinone, per la Reggiana è già tempo di pensare al Palermo: domani mattina i granata svolgeranno la rifinitura (a porte chiuse) in Via Agosti e nel pomeriggio partiranno in aereo verso il capoluogo siciliano per affrontare i rosanero (il calcio d'inizio sabato alle ore 15:00). Mister William Viali è chiaramente rimasto soddisfatto dall'ultima prestazione ma invita i suoi ragazzi a non abbassare la guardia perché per tornare a casa dal “Barbera” con il sorriso servirà una prestazione eccezionale…
«Dall'infermeria nessuna novità, la settimana è andata abbastanza bene - ha sottolineato il tecnico granata - Siamo pronti per affrontare una partita di alto livello a Palermo. Il terreno pesante in Via Agosti? Ce lo aspettavamo, è stato così anche la settimana scorsa. Ma il campo è stato mantenuto in buone condizioni quindi siamo riusciti ad allenarci bene».
È rimasto soddisfatto dalla partita con il Frosinone e da quello che hanno fatto i giocatori?
«Si, è venuta come volevo e volevamo tutti e sono molto soddisfatto degli undici giocatori scesi in campo per quello che hanno fatto in entrambe le fasi. Ogni partita può spostare tanto e dobbiamo avere la stessa mentalità anche con il Palermo».
Non è stato un risultato scontato…
«Secondo il mio punto di vista, come ho già detto, la partita con il Frosinone era più importante per noi che per loro. Vincendola “avremmo fatto il nostro”, perdendola avremmo avuto molti problemi. In queste partite si decide il proprio futuro… Noi siamo stati bravi a sottolineare le loro difficoltà, ma anche noi non venivamo da un momento poco brillante. Poi, i miei calciatori sono stati bravi a non dare speranze agli avversari».
Ha scoperto Vido come centravanti?
«Lo avevo già provato in passato e con il Frosinone ha dimostrato di stare bene, soprattutto in fase realizzativa. Al di là dei due gol, ha avuto una presenza importante in campo, dandoci un'arma in più per la fase offensiva».
Squadra che vince non si cambia?
«Si dice così… La prestazione di domenica ci ha dato ottime sensazioni, ma abbiamo dimostrato che in molti possono giocare, magari non ancora tutti a causa dei vari problemi. Quindi non è detto che la formazione resti la stessa».
Che Palermo affronterete?
«È una squadra molto forte, costruita per fare un campionato importante. Anche se ha perso qualche punto in casa all'inizio della stagione, resta una formazione completa, con molte opzioni e giocatori di grande qualità. Forse con il coefficiente di singoli più alto della media…Sono completi. C’è poco da dire. Sarà una complicata, ma come tutte».
C'è un fattore campo che può fare la differenza quando si gioca davanti a 20mila persone?
«Sì, il pubblico può fare la differenza soprattutto se l’avversario riceve energia dalle nostre debolezze. Se lasceremo al Palermo la possibilità di fare una grande prestazione, il pubblico si infiammerà e questo potrebbe diventare un ulteriore fattore a nostro svantaggio. Sta a noi mantenere il controllo e non accendere il loro entusiasmo».
La Reggiana andrà a Palermo per non fare giocare i rosanero o avete preparato la partita diversamente?
«Noi vogliamo rimanere aggressivi, mantenere il ritmo alto e cercare di condurre la partita anche in fase di possesso. È chiaro che la qualità dell'avversario può creare difficoltà, ma ormai abbiamo un'identità precisa. Cercheremo di limitare il Palermo nelle sue qualità e imporre il nostro gioco. Il Palermo contro il Modena ha fatto un primo tempo di altissimo livello, ma nella ripresa gli episodi hanno cambiato la partita (2-2 il risultato finale, ndr). Noi siamo preparati ad affrontare una gara dove gli episodi e l'energia possono spostare gli equilibri. Dobbiamo essere pronti a fare una prestazione di qualità per non lasciare spazio al Palermo».
La difficoltà della squadra di Dionisi nel conquistare punti in casa è una questione di mentalità?
«Non posso entrare nello specifico dei loro problemi, sto scoprendo ora i nostri… Sicuramente il Palermo ha giocato meno in casa e questo condiziona le statistiche, ma resta il fatto che affronteremo una squadra alla quale non si può regalare nulla. Servirà una prestazione eccezionale».
A livello psicologico e di condizione come si presenterà la Reggiana al “Barbera”?
«Ci arriviamo bene, però non dobbiamo dare niente per scontato. Bisogna fare tutto con determinazione, come sempre, altrimenti diventa una partita pericolosissima. Abbiamo lavorato e più che dimostrare, dobbiamo continuare il percorso di crescita».
Ci potrebbero essere altri cambiamenti negli esterni, oppure sta cercando dei titolari fissi?
«Non ho una strategia precisa riguardo ai cambi. Cerco di allenare tutti i calciatori allo stesso modo, in modo che ognuno sia pronto a giocare. Quest'anno ho cambiato più del solito a causa di infortuni e altre situazioni, ma sono pronto a qualsiasi dinamica, così come lo sono i miei calciatori».
Sersanti è stato autore di una prestazione importante: perché lo fa giocare a piede invertito?
«Mi piace mettere i giocatori a piede invertito, lo farei anche con i difensori centrali. Sersanti ha giocato da mezzala e in fase di sviluppo abbiamo cercato di creare situazioni ideali per gli attaccanti. Quella di giocare a piede invertito è una scelta volta a valorizzare al massimo le qualità dei singoli giocatori e migliorare la prestazione complessiva della squadra».
Infine, una battuta sul messaggio di complimenti e auguri di Cesare Prandelli rivolti al tecnico della Reggiana, riportato dal giornalista Vanni Zagnoli: «Conoscendo il mister, avrebbe preferito che l'audio non si sentisse - ha spiegato Viali - Le sue sono parole emozionanti perché lui per me è stata una persona determinante, il primo allenatore nella Primavera e anche il primo che mi ha portato in Serie A al Lecce dopo tanti anni in Serie C. Nel mio percorso da calciatore e di vita Prandelli è una persona speciale. Perché mi chiama ‘Il Pacio’? È dai tempi della Primavera che lo fa, non so bene il motivo ma da allora quel soprannome me lo sono portato dietro in tutte le sue squadre…».
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