Salerno: «Brutta sconfitta arrivata nel momento più complicato, ma dobbiamo dimenticarla e guardare avanti»
«Alterniamo partite belle a prestazioni brutte e fatichiamo con le squadre che si chiudono. Cancelliamo tutto e pensiamo che la Reggiana sia quella vista a Cremona: bisogna ripartire subito. Il rigore? L'arbitro può sbagliare, il VAR no...»
Per decisione del club granata, nessun calciatore si presenta in sala stampa dopo il 2-0 subìto con la Ternana: al loro posto prende la parola il presidente granata Carmelo Salerno.
«È stata una brutta sconfitta, iniziata con un gol casuale - sottolinea il presidente - Da lì in poi non siamo più riusciti a raddrizzarla. Dobbiamo solo cancellare tutto e pensare che non siamo quelli di oggi ma quelli di sabato scorso. Pensiamo alle prossime partite: abbiamo una squadra forte e un allenatore importante, a Cremona abbiamo ricevuto complimenti mentre oggi abbiamo perso. È il momento di aiutare la Reggiana perciò tifosi, stampa e società devono stare vicini ai giocatori per raggiungere insieme l'obiettivo».
La Reggiana ha dimostrato di essere ancora alla ricerca della maturità…
«Non siamo ancora maturi e questa non deve essere un’offesa alla squadra. Anzi dobbiamo guardare alle cose buone che abbiamo fatto fino ad ora. Avrei firmato per trovarmi in una posizione come quella odierna. È chiaro però che da neopromossa dobbiamo ancora crescere perché alterniamo partite bellissime a prestazioni brutte. Tuttavia non è giusto giudicare la squadra solo per questa gara che va dimenticata e basta».
Si ritiene quindi soddisfatto del percorso fatto finora?
«Abbiamo una buona media punti e l’obiettivo è sempre quello della salvezza. Siamo felici di quello che abbiamo fatto fino ad ora perché abbiamo tante squadre dietro che stanno peggio di noi, ma ora dobbiamo dimenticarci della Ternana, alzare la testa e guardare avanti».
Perché manca sempre il salto di qualità?
«Non so perché, ma posso dire che siamo una neopromossa e in campo vanno undici giocatori che giocano insieme solo da quest’anno. La rosa è cambiata e il gruppo è nuovo e alterna partite belle a partite deludenti. Probabilmente non abbiamo ancora un'identità precisa e dobbiamo migliorare in quest’aspetto. Fa parte del percorso di crescita che hanno le neopromosse al primo anno».
C’è un fattore psicologico che porta questa Reggiana a sentire più pressione con le squadre di basso livello?
«Non credo sia un problema di testa. Credo invece sia difficile giocare con squadre che si chiudono e abbiamo visto che in questi casi facciamo più fatica: purtroppo è una nostra pecca. Probabilmente giochiamo meglio con squadre che si aprono di più. Credo comunque non ci sia nessuna pressione psicologica anche perché abbiamo giocatori già maturi nel gestire certe situazioni».
Cosa pensa del rigore non dato alla Reggiana?
«Dalla TV abbiamo visto bene quanto fosse clamoroso il primo rigore non dato. Non riesco a capire come il VAR non abbia chiamato l’arbitro a controllare, come è successo invece in occasione del secondo rigore che invece non c’era. L’arbitro può sbagliare, ma il VAR no. Detto questo, credo che il direttore di gara non fosse proprio in giornata, anche perché ho visto troppi cartellini gialli. In passato ho avuto modo di parlare con il designatore Rocchi e gli ho spiegato come non sia accettabile che arrivi un’ammonizione ad ogni contrasto. Il calcio è uno sport di contatto e non è possibile avere sempre così tanti squalificati. In Inghilterra ci sono partite in cui vedi dei contrasti molto duri, con zero ammonizioni. Qui invece ad ogni partita ci sono 6-7 ammoniti e secondo me è un po’ troppo».
Vi farete sentire in Lega?
«Come società cerchiamo sempre di non lamentarci mai, ma credo che questa cosa sarà vista dai responsabili. Come oggi, ci era già successo un episodio simile anche a Pisa».
In casa solo due vittorie, tre sconfitte e tanti pareggi, ma il pubblico è sempre vicino alla squadra…
«È il momento più complicato della stagione. I tifosi ci hanno sempre sostenuto e ora devono starci ancora più vicini perché anche loro portano punti alla squadra. Dopo questa prestazione il pubblico ha applaudito la squadra a fine partita e questo significa che i tifosi stanno facendo sentire tutto il loro sostegno».
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