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Diana: «Andiamo a Siena con certezze importanti. Dobbiamo continuare sulla buona strada intrapresa»

«Giocheremo per vincere, questo è il momento in cui dobbiamo darci dentro perché abbiamo una buona condizione fisica e mentale. Turnover e gerarchie? E' presto per parlarne...»

24.09.2021 16:30

Aimo Diana domani pomeriggio al “Franchi” di Siena ritroverà un vecchio amico e compagno di Nazionale, Alberto Gilardino, mentre in campo conta di ritrovare la Reggiana attenta volitiva che ha raccolto 8 punti nelle prime quattro giornate di campionato. Prima di chiudere il classico appuntamento con la stampa, il tecnico granata ha voluto far passare un messaggio in merito agli allenamenti a porte chiuse in seguito al completamento della recinzione che circonda il campo di Cavazzoli voluta dalla società che gestisce l'impianto (FalkGalileo): «Non è mai stata una mia volontà quella di allontanare i tifosi. So che la nostra società presto permetterà loro di tornare a seguirci al campo, ed è quello che vogliamo».

Mister, quali novità arrivano dall’infermeria?
«Cigarini sta abbastanza bene, ha recuperato velocemente fermandosi appena ha sentito il dolore a Pistoia. Speriamo di recuperare anche Cauz. Abbiamo invece un problema con Camigliano che ha preso un pestone: dubito che sia a disposizione per domani».

Rossi come sta?
«Non è ancora al 100% e deve fare qualche sacrificio perché gli hanno detto che dovrà convivere un po’ con questo fastidio. Ad ogni modo è a disposizione».

Lanini è pronto per giocare dall’inizio?
«Credo lo siano tutti. Lanini, Sciaudone, Anastasio e Cigarini sono arrivati dopo gli altri ma hanno avuto il tempo di entrare in forma. Faremo le nostre valutazioni…».

Vi attendono tre partite in otto giorni: è arrivato il momento di pensare al turnover?
«Ad oggi è difficile poter pensare di gestire determinate situazioni: ci sono giocatori che possono fare più o meno un numero di partite consecutive. Ad ogni modo, alla prima di tre gare ravvicinate faccio fatica ad immaginare un turnover anche se un pensiero sulla Carrarese dobbiamo per forza averlo. Intanto restiamo concentrati sul Siena: per fortuna ho una squadra in grado di sopportare qualsiasi situazione dovesse succedere».

È presto anche per parlare anche di gerarchie?
«Dire che ci sono undici titolari adesso è complicato. Ci saranno altri momenti in cui le differenze tra le condizioni atletiche aiuteranno a scegliere, ma in questo momento sono un po’ in gioco tutti quanti: si cerca di trovare una struttura ma la sensazione è che ogni giocatore possa entrare e fare bene. A Pistoia abbiamo costruito tanto con chi è partito dall’inizio, poi la partita si è chiusa grazie a chi è arrivato dalla panchina…».

Cosa le ha lasciato la partita di sabato scorso?
«Avevo buone sensazioni prima di scendere in campo e mi ha lasciato questa consapevolezza. Poi il primo gol è arrivato su una situazione assurda, a dimostrazione che il calcio è fatto così. Sono contento della prestazione come lo ero anche con il Gubbio, dobbiamo solo continuare su questa strada che è buona e mi piace».

Andrete a Siena solo per vincere o prendere in considerazione anche un pareggio?
«Per noi sono impossibili due cose: provare a perdere o provare a pareggiare. Giocheremo chiaramente per vincere. Tutte le squadre giocano per i tre punti o almeno ci provano e così faremo anche noi. Siamo in una fase del campionato in cui bisogna darci dentro perché abbiamo una buona condizione fisica e mentale».

Contro i bianconeri forse troverete le condizioni giuste per giocare di più negli spazi?
«Il Siena ha esperienza e qualità e giocherà per vincere quindi potremmo avere maggiore spazio per le ripartenze, cosa che finora non abbiamo mai trovato. Dovremo essere bravi in questo frangente ad essere più verticali. Ogni partita ci ha regalato degli spunti e sono convinto che anche questa ce ne darà…».

I vostri avversari non hanno ancora subito un gol in campionato…
«Ho visto che molte squadre hanno subito poche reti. L’atteggiamento è quello che conta, ci fa capire immediatamente che tipo di avversario abbiamo di fronte. Il Siena mi dà la sensazione di essere una squadra vera e pulita che prova a fare la partita ed ha un grande dinamismo sotto il profilo atletico. Dietro poi hanno grandissima esperienza, così come noi. Secondo me siamo pari…».

Siena contro Reggiana è anche Gilardino contro Diana, ex compagni al Parma e in Nazionale. Che rapporto c’è tra di voi?
«Posso dire che è un amico con il quale mi sono confrontato in passato e con il quale condivido tante informazioni. Mi fa sempre piacere vederlo perché è un bravissimo ragazzo ed è un giovane come me sulla stessa lunghezza d’onda: entrambi cerchiamo di portare un po’ di novità grazie alla nostra esperienza calcistica. Gilardino è un campione del mondo e nonostante questo sta facendo gavetta come tanti altri, a testimonianza che sono veramente pochi i casi in cui un giocatore importante riesce a diventare allenatore affermato in poco tempo».

In quali aspetti siete simili o differite?
«Non ho una conoscenza così profonda del Gilardino allenatore. So che è un tecnico che vuole dai suoi calciatori pressione e gioco in attacco e da me differisce nell’impostazione che dà alle squadre. Di più non riesco a dire perché con il passare degli anni il nostro percorso di evoluzione ci porta a cambiare tanto».

Cosa le hanno riferito di quel Siena-Reggiana del 2018?
«So che c’è un po’ di maretta, ma bisogna lasciare quella storia alle spalle. Rimane il rammarico nei tifosi ma non voglio sentirmi come la persona che deve andare a rimediare a quell’ingiustizia a tutti i costi. Dico solo che l’arbitro non è un robot, a volte ti fa incazzare e a volte ti salva…».

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