foto Silvia Casali
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La ripartenza di Girma: «Ho vissuto mesi difficili, ora sono vicino al 100% della forma. Gioco per divertirmi»

«Un'ernia mi ha tenuto fuori a lungo, sono passato due volte dalla sala operatoria. In attacco sbagliamo spesso l’ultima scelta, dobbiamo migliorare sotto questo aspetto. Io centravanti? Può essere un ruolo ingrato, a me piace raccordare il gioco»

18.02.2025 18:00

Natan Girma, presente in mattinata a Ruberia durante la presentazione della partnership con Ceramica Rondine, ha raccontato il suo percorso di recupero e le sfide affrontate in questa stagione. Tra infortuni e tanta voglia di tornare in campo, il trequartista classe 2001 ha messo in luce la sua determinazione e l'amore per il calcio che si riflette nel suo stile di gioco.

«Sono vicino al 100% della forma, ora manca solo la continuità nel giocare partita dopo partita per stare al meglio», ha sottolineato Girma. Dopo un periodo difficile, il numero 80 granata ha finalmente ripreso la sua forma fisica, anche se il suo rientro è stato più complicato del previsto. «Non molte persone lo sanno, ma quest’estate ho dovuto fare un intervento per una ‘Sports Hernia’ (ernia inguinale, ndr) che mi ha tenuto fuori per cinque mesi, dovendo passare due volte dalla sala operatoria – ha svelato Girma – Tutto questo ha rallentato molto il mio ritorno. Nella mia testa, pensavo di farcela per il ritiro, ma alla fine sono tornato a settembre. Pensavo di rientrare come un supereroe, ma c’è un percorso da seguire e ci vuole tempo. Ero impaziente, ma il mio corpo mi ha detto di stare tranquillo e prendermi il mio tempo». Ora, la lotta per riconquistare il posto da titolare passa dal lavoro quotidiano in allenamento: «In settimana diamo tutti il 100% per poter giocare poi in partita. Ma alla fine è il mister che sceglie». Girma riflette anche sulla recente partita contro il Frosinone, segnata dal gol subìto al 92°: «Mi dispiace molto aver preso un gol alla fine, non so cosa dire…». Nonostante tutto, le sensazioni fisiche migliorano: «Più giochi, meglio ti senti. Basta che mi butti dentro e sono contento. La mia gioia cerco di trasmetterla con le giocate in campo». Il suo stile di gioco, fatto di fantasia e tecnica, è parte integrante della sua identità calcistica: «Gioco il calcio che fa divertire chi viene a vederci e che diverte anche me. Da piccolo ammiravo i giocatori che facevano questo tipo di giocate. Il Barcellona? Lo sognavo da bambino e anche oggi…».

Il gol segnato a Bolzano, poi annullato, non ha avuto l’effetto liberatorio che sperava: «Purtroppo è stato annullato. Inoltre, eravamo sotto 2-1, quindi è diverso segnare un gol per vincere la partita rispetto a segnare il gol per riaprire la gara… Cosa manca in attacco? Secondo me sbagliamo spesso l’ultima scelta. Dobbiamo migliorare molto su questo aspetto perché fa la differenza e ci mette in condizione di fare gol». Il trequartista granata ha anche spiegato la sua versatilità tattica: «Provo a leggere gli spazi e vado dove me lo chiede il gioco. Nel secondo tempo contro il Frosinone ho finito da punta, quindi avevo più libertà di movimento». Tuttavia, il ruolo di centravanti non è semplice per lui: «Dipende da come gioca la squadra. Può essere un ruolo ingrato… Io amo raccordare il gioco e dipende anche da cosa chiede il mister». Infine, Girma ha parlato del calore che la città di Reggio Emilia trasmette alla squadra: «Lo percepiamo molto, quando usciamo in città vediamo sempre i tifosi e gli sponsor. Il calore è tangibile ovunque».

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