Alvini: «Domani inizia un nuovo viaggio, non vediamo l'ora di iniziarlo. Le assenze non ci hanno tolto il sonno»
«Contro il Pisa esordio difficilissimo, in campo dovremo inventarci qualcosa. Il ritorno del pubblico? E' vergognoso che si aprano le porte solamente a 1000 tifosi...»
Dopo 21 anni, la Reggiana torna finalmente in Serie B e ad accompagnarla per mano in questo “battesimo” domani sera contro il Pisa ci sarà Massimiliano Alvini, tecnico debuttante in categoria che non vede l’ora di scendere in campo. Le numerose assenze che hanno ridotto all’osso la rosa granata non hanno tolto il sorriso dal volto del tecnico di Fucecchio, che al termine della conferenza ha annunciato in anteprima di essersi aggiudicato il Leone Rampante 2020, premio conferito annualmente ai cittadini più meritevoli della cittadina toscana in occasione del santo patrono San Candido il 3 ottobre.
Mister, è pronto per il debutto in Serie B?
«Le notti magiche che abbiamo vissuto in estate resteranno scritte sui libri di storia, ma da domani inizia un nuovo viaggio importante, significativo, bellissimo e affascinante. Lo vivremo con grande piacere, io voglio godermelo ogni secondo insieme al mio staff, alla squadra, alla società e ai tifosi. Siamo consapevoli di cosa ci aspetta».
Peccato solamente per le brutte notizie che arrivano dall’infermeria…
«Purtroppo non siamo riusciti a recuperare nessuno. Venturi dovrebbe tornare dopo la sosta, Germoni sabato prossimo, Rozzio e Varone sono in ripresa ma non ci saranno. Costa sarà valutato meglio in settimana: speriamo che il suo recupero sia più breve del previsto. Poi mancherà Fausto Rossi, squalificato».
Tutte queste assenze la preoccupano?
«Le assenze non mi hanno tolto il sonno. La squadra è stata costruita bene, sono sereno e contentissimo di debuttare in Serie B».
La rosa è praticamente al completo, manca solo un attaccante…
«Quelli a disposizione sono i migliori giocatori che ci possono essere per noi. Il direttore Tosi ha fatto un lavoro straordinario e lo ringrazio alla pari della società. Abbiamo costruito una squadra con le idee giuste per raggiungere l’obiettivo prefissato: la salvezza. Siamo consapevoli che non sarà semplice raggiungerlo ma ce la giocheremo».
Gli addetti ai lavori posizionano la Reggiana in ultima fascia, destinata a lottare fino alla fine per non retrocedere…
«Tutti ci mettono lì ma è bene ricordare che anche l’anno scorso avevano previsto per noi un campionato da metà classifica, invece siamo arrivati in B meritatamente con una squadra aggressiva e coraggiosa. Oggi ci considerano una formazione inesperta: può essere, ma lotteremo per salvarci con la nostra precisa idea di calcio fatta di dominio della partita. Sul campo giudicheremo il nostro vero valore».
Anche tatticamente rivedremo la Reggiana della scorsa stagione?
«L’atteggiamento da tenere dipende sempre dall’avversario e dalle letture che daremo ma sicuramente vogliamo portare avanti il nostro stile di calcio».
Domani potrebbero esserci delle variazioni al modulo, forzate dalle numerose assene?
«Dovremo inventarci qualcosa perché non credo che Ajeti e Gatti possano essere della partita: devono ancora lavorare sui nostri principi di gioco, poi non vogliamo andare incontro ad eventuali problemi fisici visto che secondo me sarà una partita dai ritmi alti. Avendo a disposizione solo tre centrali dietro potremmo cambiare qualcosa e le scelte sono obbligate specialmente a centrocampo. Ad ogni modo oggi voglio parlare con Ajeti e poi domani decideremo cosa fare».
Che Pisa si aspetta di affrontare?
«Affronteremo un avversario molto forte, una squadra programmata con intelligenza che si è appena rinforzata con elementi di livello importante come Palombi e Mazzitelli. Nella scorsa stagione il Pisa ha sfiorato i playoff e sono convinto che i ragazzi di D’Angelo, mister che stimo, avrebbero anche potuto vincerli. Affrontare il Pisa alla prima giornata non sarà semplice e per me questa sfida ha un sapore speciale essendo toscano».
Domani torneremo a vedere il pubblico al “Città del Tricolore”…
«Vedere sugli spalti solo mille spettatori per me è vergognoso. Non condivido per niente la gestione della situazione a livello nazionale: si poteva aumentare l’afflusso almeno fino al 20% della capienza degli stadi. Mi dispiace davvero tanto che una gara dal grande fascino come Reggiana-Pisa, il ritorno in B della Regia dopo 21 anni, non possa accogliere un numero più elevato di persone. Avremmo portato tranquillamente almeno 15mila tifosi allo stadio. Ci adattiamo alle regole, ma mi dispiace soprattutto per i tifosi di entrambe le squadre».
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